Bucoliche

LETTURA dell’Ecloga 1: CLICCA QUI.

L’ecloga IV letta e interpretata da Maurizio Bettini: CLICCA QUI.

APPROFONDIMENTO: la lettura metrica dell’esametro. VIDEOLEZIONE di G. Ghiselli.

Nicolas Poussin, “Et in Arcadia Ego”, 1637-38, 87 x 120 cm (Museo del Louvre)

Il paesaggio arcadico

”Lontano nel tempo e nello spazio, il paesaggio arcadico, esemplato nell’età moderna da Sannazaro è, in primo luogo, il simbolo di una condizione primigenia dell’uomo: evoca, infatti, la mitologica età dell’oro, una realtà edenica di un mondo immerso in una natura senza tempo. L’Arcadia, che corrisponde solo nominalmente all’antica regione del Peloponneso, è una terra idillica popolata da pastori intenti a gareggiare l’uno con l’altro in un canto dove trovano voce i lamenti e le gioie degli amori bucolici. Il paesaggio arcadico è popolato di divinità e di uomini che sembrano vivere la propria immutabile storia in una dimensione onirica che esclude lo spazio del quotidiano. L’universo agreste è stilizzato e i personaggi che lo animano, impegnati nell’agone poetico , sono del tutto avulsi dalle fatiche del lavoro pastorale: la tradizione classica vi si rifà come ad un mondo mitico e favoloso di cui vengono esaltati i piaceri legati ad un’esistenza libera ed incondizionata, completamente dedita all’otium (“ozio“). In Arcadia, il tempo segue un movimento ciclico: il passato torna a ripetersi, il lutto è sempre accostato al riso, la morte alla vita. La tradizione dell’idillio pastorale fa riferimento a tale mondo mitologico ed innaturale: muovendo da Teocrito e dalle egloghe virgiliane, questo genere letterario si tramanda fino all’Umanesimo. L’invenzione dell’Arcadia come topos letterario, ovvero come “paesaggio dello spirito”, è da attribuirsi a Virgilio: lo spunto gli deriva da Polibio, il quale, nelle Storie, racconta delle attitudini musicali dei rozzi pastori abitatori della regione. L’Arcadia costituisce lo sfondo paesaggistico immaginario di componimenti in versi, di natura monologica o dialogica, in cui vengono messi in scena gli amori idealizzati dei pastori: la letteratura pastorale quattro-cinquecentesca riprende fedelmente questo sistema codificato di situazioni e di temi, all’interno del quale vengono poi convogliati nuovi elementi che rimandano alla realtà contemporanea”. Paola Cosentino, dal sito http://www.italica.rai.it

I GRECI ANTICHI E L’INVENZIONE DELLA NATURA: CLICCA QUI per approfondire.

La persistenza dell’immaginario bucolico

Il tema bucolico nella letteratura italiana, rivista Zetesis

Musica

A. Vivaldi, Le quattro stagioni, Primavera, Allegro, Danza pastorale

Di pastoral zampogna al suon festante
Danzan Ninfe e Pastor nel tetto amato
Di primavera all’apparir brillante

Ludwig van Beethoven, Sesta sinfonia in fa maggiore, op. 68, detta “Pastorale”, 1808

Nell’arte

Risultati immagini per manet faune

Edouard Manet, Nymphes, illustrazione per “L’après-midi d’un faune” di S. Mallarmé.

Paul Cézanne, “Pastorale”, olio su tela (65×81 cm), 1870, Musée d’Orsay, Parigi.

H. Matisse, “Pastoral”, 1905, 46 x 55 cm., Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, Paris

Pablo Picasso, Fauno e una capra, novembre 1959 linografia a colori, “Epreuve

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